Le Poliammidi
DEFINIZIONE: Le poliammidi (PA) sono macromolecole caratterizzate dal gruppo ammidico CO-NH, da cui dipendono molte proprietà di questo tipo di composti. Le poliammidi possono essere sintetizzate tramite polimerizzazione per condensazione di un acido dicarbossilico e di una diammina[1][2] oppure tramite polimerizzazione per apertura d'anello di un lattame. La sigla utilizzata nell'etichettatura tessile per identificare le poliammidi è "PA".
MODALITA’ DI PREPARAZIONE: Lemodalità di preparazione delle poliammidi sono pressoché similari tra loro e precisamente: i monomeri allo stato fuso oppure sciolti in quantità variabili di acqua vengono caricati in autoclave o in colonna dove avviene la polimerizzazione. Le condizioni per far avvenire la polimerizzazione non sono vincolanti, infatti queste possono variare da processo a processo e per ognuno di questi possono variare a seconda delle proprietà chimico-fisiche del polimero che si vuole ottenere. Solo per il nylon 6 la polimerizzazione raggiunge un equilibrio (polimero 90% / monomero 10% ~) per cui il polimero per essere utilizzato necessita di un successivo lavaggio con acqua per eliminare quasi completamente il monomero residuo. Le poliammidi oltre all’additivazione in polimerizzazione, possono essere colorate, caricate con fibre di vetro o con altre cariche minerali mediante successiva estrusione, le cui modalità operative devono essere rigorosamente controllate per evitare ogni possibile degradazione.
MODALITA’ DI PREPARAZIONE: Lemodalità di preparazione delle poliammidi sono pressoché similari tra loro e precisamente: i monomeri allo stato fuso oppure sciolti in quantità variabili di acqua vengono caricati in autoclave o in colonna dove avviene la polimerizzazione. Le condizioni per far avvenire la polimerizzazione non sono vincolanti, infatti queste possono variare da processo a processo e per ognuno di questi possono variare a seconda delle proprietà chimico-fisiche del polimero che si vuole ottenere. Solo per il nylon 6 la polimerizzazione raggiunge un equilibrio (polimero 90% / monomero 10% ~) per cui il polimero per essere utilizzato necessita di un successivo lavaggio con acqua per eliminare quasi completamente il monomero residuo. Le poliammidi oltre all’additivazione in polimerizzazione, possono essere colorate, caricate con fibre di vetro o con altre cariche minerali mediante successiva estrusione, le cui modalità operative devono essere rigorosamente controllate per evitare ogni possibile degradazione.
TIPI DI POLIMERI E CARATTERISTICHE: Nella gamma dei Poliammidi, comunemente conosciuti come “Nylon”, si distinguono diverse tipologie. Le più importanti sono: PA 66, PA 6, puri e modificati, estrusi e colati, PA 11 e PA 12, PA 610 e PA 612. Le poliammidi sono caratterizzate da ottime proprietà meccaniche, resistenza all’usura, basso coefficiente d’attrito, elevato punto di fusione, buona resistenza all’urto, elevata resistenza alla fatica. Ottima resistenza anche ai solventi organici tranne che per alcuni tipi come acido formico, ecc. Facile stampabilità ed elevata gamma di polimeri colorati. Ottima brillantezza delle superfici. I polimeri rinforzati con vetro sono caratterizzati da elevata rigidità, buona stabilitàdimensionale, ottima resistenza termica, buona resistenza all’usura e basso coefficiente d’attrito. Cicli di stampaggio molto rapidi. In particolare, il nylon 66 è caratterizzato da un punto di fusione più alto (255÷260°C), una durezza superiore, una buona resistenza all’abrasione, dalla facilità di stampaggio di particolari molto sottili e da cicli molo rapidi. Il nylon 6 è il tipo più economico, di facile lavorabilità, ha un punto di fusione di 217÷223°C, possiede un’ottima resistenza all’urto specie su pezzi condizionati, è più morbido rispetto al nylon 66. Le copoliammidi 66/6 e 6/66 rispecchiano sostanzialmente le caratteristiche degli omologhi omopolimeri fatta eccezione per il punto di fusione che è più basso, ed in rapporto alla percentuale dei monomeri di partenza è possibile ottenere copoliammidi con punto di fusione notevolmente più basso dell’omologo omopolimero.Le poliammidi analogamente ad altri termoplastici hanno latendenza nel passaggio dallo stato fuso a quello solido, a cristallizzare.Nel corso di tale passaggio, a seconda della rapiditàcon la quale avviene il raffreddamento, il materiale si ottiene a struttura prevalentemente amorfa o cristallina. Latendenza alla cristallizzazione, varia ampiamente da tipo atipo di poliammide (in genere molto ridotta nelle PA 11 e 12)ma in ogni caso favorita dal raffreddamento lento per cui adesempio se nell’operazione di stampaggio ad iniezione simantengono gli stampi a temperature più alte, si ottengonopezzi a più elevata cristallinità, con una struttura più omogeneaed in sostanza con caratteristiche fisico-meccanichepiù elevate (fatta eccezione la resistenza all’urto).Per effetto della cristallizzazione si formano gli sferuliticostituiti da aggregati di cristalliti la cui presenza (aspettosimile a quello di una croce maltese) può essere rilevata sottoponendosottilissime sezioni del materiale all’esame delmicroscopio polarizzatore. Una maggiore cristallinità è possibileottenere con l’aggiunta di piccole quantità di sostanzeestranee che producono un rilevante aumento dei punti diinizio dello sviluppo dei cristalliti, nel passaggio dallo statofuso a quello solido. Questo metodo, chiamato nucleazione,pur con una certa diminuzione dell’allungamento e dellatenacità del manufatto finito, accelera la velocità di solidificazionee consente un aumento nella velocità di stampaggio.
SMALTIMENTO E RICICLO: Non presenta problemi di smaltimento a fine vita ed è facilmente riciclabile.Largo impiego trova il riciclo delle poliammidi da pre-consumo, che attraverso un percorso di polimerizzazione diventano nuovo materiale e compound.
SMALTIMENTO E RICICLO: Non presenta problemi di smaltimento a fine vita ed è facilmente riciclabile.Largo impiego trova il riciclo delle poliammidi da pre-consumo, che attraverso un percorso di polimerizzazione diventano nuovo materiale e compound.